Cosa vuoi tu?

Cosa ti impedisce di arrivarci o di prenderti ciò che vuoi?

Perché questo ostacolo rappresenta un problema?

Quali sono gli effetti di questo problema sulla tua vita?

Il problema che ti affligge è un problema per te? O per qualcun altro?

Cosa dice di te come persona questo voler risolvere questo tuo problema?

Il mio approccio

I miei modelli di riferimento sono le Psicologie Non Strutturaliste (PNS), con particolare accento sulla Terapia Narrativa.

Il Non Strutturalismo è una corrente teorico-metodologica ispirata ai seguenti movimenti filosofici ed epistemologici che già dagli anni Settanta del secolo scorso hanno investito la psicologia, ma che in Italia sono ancora poco diffusi:

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POSTMODERNISMO

che mette in discussione le idee delle Grandi Verità proprie della scienza moderna (di cui anche la psicologia, in prima istanza, è espressione) (Gergen, 2002)

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SOCIO-COSTRUZIONISMO

che propone l’idea che la realtà sia frutto di processi di costruzione sociale (De Jong & Kim Berg, 2012)
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CIBERNETICA (DI II ORDINE)

che sostiene che l’esperienza umana è costituita di elementi strettamente interconnessi tra di loro, e quindi anche la relazione professionista-cliente è da analizzarsi secondo questa prospettiva
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NON STRUTTURALISMO (o POST-STRUTTURALISMO)

corrente filosofica che parte da riflessioni sul linguaggio come costruttore di significato e pone l’accento sulle dinamiche di potere all’interno delle relazioni umane.
Su queste basi di pensiero, la visione Non Strutturalista in psicologia si caratterizza per i seguenti elementi (Tarragona, 2008):

1. TRANSDISCIPLINARIETÀ.

Le PNS prendono ispirazione anche da discipline diverse dalla psicologia.

2. CONOSCENZA E IDENTITÀ COME PROCESSI SOCIALI.

La conoscenza individuale e l’identità di una persona sono considerati processi socialmente costruiti, influenzati dalle visioni del mondo del contesto sociale e a loro volta influenzanti tale contesto.

3. ATTENZIONE RIVOLTA AL CONTESTO.

Le PNS considerano la persona nella sua relazione con il contesto, sia esso il contesto storico e socioculturale, il contesto delle interazioni e dei rapporti con gli altri, il contesto linguistico di appartenenza.

4. CENTRALITA’ DEL LINGUAGGIO.

Le PNS sostengono che il modo in cui una persona utilizza il proprio linguaggio definisce l’esperienza che ha di se stessa e del mondo. Di conseguenza, il rapporto psicologo-paziente è da intendersi come un processo conversazionale (conversazione terapeutica) che permette di costruire significati condivisi, andando a modificare e/o arricchire il linguaggio del paziente.

5. TERAPIA COME PARTNERSHIP.

Per le PNS la terapia psicologica non è un intervento che si fa SULLA persona, ma è un processo che si costruisce CON la persona.

6. DARE VALORE ALLA MOLTEPILICITÀ DELLE PROSPETTIVE.

Laddove spesso, per la psicologia mainstream, esiste un’unica realtà e il compito del professionista è mostrare questa realtà al paziente (e aiutarlo ad accettarla), le PNS sottolineano il valore della molteplicità di voci, punti di vista e visioni del mondo. L’obiettivo, pertanto, diventa aiutare la persona a esprimere la propria visione, anche se essa non è allineata con quella dominante, e aiutarla a individuare un punto di incontro tra il suo punto di vista e i valori del contesto in cui vive e agisce.

7. IMPORTANZA DELLA CONOSCENZA LOCALE.

Le PNS non sono interessate a generalizzare le teorie e conoscenze, applicandole astoricamente nel lavoro con le persone. L’obiettivo, invece, è soffermarsi su come il paziente vive la sua vita dal suo punto di vista. E per fare questo, il professionista che applica il Non Strutturalismo è chiamato anche a mettere in discussione i propri assunti teorico-metodologici, per evitare di incastrare la persona all’interno di categorie concettuali precostituite e non contestualizzate (come purtroppo spesso accade).

8. IL PAZIENTE È IL PROTAGONISTA.

Le PNS considerano il paziente il protagonista della sua storia. Lo psicologo di spoglia del ruolo di esperto del funzionamento del paziente, in quanto quest’ultimo è l’esperto della sua vita e della sua storia. Lo psicologo è esperto nel gestire un processo che aiuta la persona ad acquisire consapevolezza della propria agentività sul mondo. Come si esprima tale agentività nel concreto, e quindi quali siano gli obiettivi operativi della terapia, emerge da una mediazione continua di significati tra professionista e paziente.

9. TRASPARENZA.

Lo psicologo che applica il Non Strutturalismo non assume un ruolo di superiorità rispetto al cliente, in quanto, partendo dal presupposto di essere anch’egli parte del sistema, non può avere una visione obiettiva. In altre parole, lo psicologo è portatore di una sua storia, in modo assolutamente a quello della persona che sta aiutando. Di conseguenza, lo psicologo è influenzato dalla sua cultura, dal suo passato, dalla sua visione del mondo e dai suoi valori, e si pone nel rapporto con il paziente esplicitando chiaramente di non essergli superiore.

10. INTERESSE IN CIÒ CHE FUNZIONA.

Le PNS sottolineano come la psicologia tradizionale si sia sempre di più concentrata sull’esplorazione e la scomposizione delle problematiche, delle mancanze, dei limiti e dei deficit delle persone, sviluppando teorie interpretative delle cause dei problemi. La visione Non Strutturalista, pur non negando l’utilità di un approccio di questo tipo (che può essere definito “problem solving”), sottolinea come esso da solo non sia sufficiente. È necessario anche aiutare la persona a raccontare e descrivere a sé stessa e agli altri ciò che è in grado di fare, i propri successi e competenze, e la propria capacità di ragionate per soluzioni. Questo approccio, che le PNS definiscono “solution building”, permette alla persona di avere una visione più ricca e più sensata della propria esistenza, che è fatta sia di momenti di dolore e sofferenza, ma anche di momenti di gioia e successo.

11. AGENTIVITÀ PERSONALE.

Le PNS si focalizzano sul potenziare la capacità di scelta della persona, la sua libertà di raccontare sé stessa e il mondo in base ai propri valori, la sua capacità di influenzare il mondo con le proprie azioni. L’idea di poter lasciare un segno nel mondo, di poter dare il proprio contributo ed essere ricordato come una persona che ha fatto la differenza è ritenuta un importante spinta al miglioramento, e allarga il lavoro psicologico dall’individuo alla comunità.